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Formazione

Tutti i corsi si svolgono nei locali del CIC e online. La quota d’iscrizione è di CHF 60 per ogni corso, e di CHF 300 per l’intero modulo. Se i moduli non hanno un minimo di 5 partecipanti, il CIC si riserva il diritto di annullarli.

Se i moduli non hanno un minimo di 5 partecipanti, il CIC si riserva il diritto di annullarli.

Termine di iscrizione:una settimana prima dell’inizio del modulo.

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Formazione continua per le sfide della diversità religiosa e culturale 2021-2022

Il CIC mette a disposizione la sua esperienza, le sue competenze e la sua rete di esperti al servizio della formazione sulle questioni relative alla religione nello spazio pubblico.

Obiettivo della formazione:

L’obiettivo principale di questi corsi è quello di permettere ai partecipanti di acquisire competenze interculturali che permettano loro di interagire meglio con persone provenienti da culture influenzate da concezioni religiose o spirituali diverse da quelle storicamente ancorate in Svizzera.

Questo obiettivo richiede un duplice approccio.In primo luogo, è necessario dare uno sguardo critico alle proprie concezioni e categorie, per potersi decentrare rispetto alla propria cultura, e comprenderla come una cultura tra tante.In secondo luogo, si tratta di acquisire conoscenze su altre culture e tradizioni religiose, per comprenderle nella loro singolarità e nelle loro rivendicazioni, e quindi per poterle confrontare e farle dialogare con la propria cultura.

Cosa si intende per competenze interculturali?

Per competenze interculturali intendiamo le competenze che permettono alle persone di affrontare efficacemente le situazioni derivanti dalla molteplicità dei riferimenti culturali, religiosi e spirituali.Queste competenze sono caratterizzate dalla capacità di variare o alternare codici e modalità di comunicazione, e di incrociare i punti di vista.

In un certo senso, si tratta di potersi decentrare rispetto alla propria cultura, alle proprie concezioni, per comprendere concezioni culturali o religiose diverse, e quindi poterle far dialogare con le proprie. 

Metodologia

A Ginevra, il CIC ha contato 369 comunità religiose, all’interno delle quali si parlano più di 50 lingue.Il Canton Ginevra conta 30 nazionalità diverse rappresentate da più di mille persone.Per il Canton Vaud, il CIC conta 785 comunità religiose e 35 nazionalità con più di mille persone.Una parte significativa di questa popolazione proviene da un Paese extraeuropeo.

Attraverso un approccio metodologico neutrale, questa formazione mira a rendere conto della diversità religiosa, senza negare le differenze talvolta importanti tra una religione e un’altra, ma evitando di cadere in un relativismo assoluto che negherebbe a priori la possibilità di acquisire competenze interculturali.Si tratterà piuttosto di comprendere queste differenze, di spiegarne la logica e le ragioni storiche.

Perché questa formazione?

La Svizzera ha una grande diversità religiosa sul suo territorio e accoglie molti visitatori stranieri grazie alla sua attrattiva turistica, alla sua importante piazza finanziaria e alla presenza di numerose società multinazionali, organizzazioni internazionali e organizzazioni non governative.La diversità religiosa in Svizzera non è solo il prodotto dell’immigrazione da Paesi europei ed extraeuropei, ma anche di conversioni formali, o di un’attrazione per le religioni orientali e le nuove spiritualità, rafforzate da una crescente individuazione delle identità.

A Ginevra, il CIC ha contato 369 comunità religiose, all’interno delle quali si parlano più di 50 lingue.Il cantone conta 30 nazionalità diverse rappresentate da più di mille persone.Per il Canton Vaud, il CIC conta 785 comunità religiose e 35 nazionalità con più di mille persone.Una parte significativa di questa popolazione proviene da un Paese extraeuropeo.

Questa diversità culturale e religiosa implica una diversità di modi di concepire le relazioni sociali, il nucleo familiare, il corpo, la salute, la morte, l’autorità, l’ambiente, la scienza, le pratiche terapeutiche, le abitudini alimentari, il mondo politico, ecc. La Svizzera, come tutte le democrazie, riconosce la libertà religiosa e autorizza dunque tutte le persone a mantenere e praticare la propria religione o ad adottarne un’altra (articolo 15 della Costituzione).Anche se la maggior parte delle tradizioni religiose tende, col tempo, ad adattarsi ai contesti culturali nei quali si evolvono, ciascuna di esse trasmette tuttavia un insieme di rappresentazioni e di pratiche che a volte possono sorprendere o apparire esotiche in una società secolarizzata.

Pertanto, per garantire la comprensione reciproca dei diversi pubblici e per assicurare una coesione sociale a lungo termine, è necessario che la conoscenza delle specificità di queste tradizioni religiose o spirituali, della loro logica interna, sia trasmessa al più vasto pubblico possibile, e in particolare al personale delle amministrazioni pubbliche, degli ospedali, delle scuole, così come agli attori economici e dei media, affinché acquisiscano competenze interculturali che permettano loro di interagire con i pubblici provenienti da questa diversità su temi più o meno sensibili.